Vi sono tre musici raffigurati nel frontespizio della raccolta “Frottole intabulate da sonare organi”, pubblicata da Andrea Antico a Roma nel 1517: un suonatore di cembalo, una cantante e un liutista. Un’iconografia estremamente comune, se non fosse per un macroscopico dettaglio: il liutista è una scimmia.
Il primate, storicamente allegoria della malizia, astuzia e calunnia, è da intendersi come un pungente scherno nei confronti del rivale di Antico, Ottaviano Petrucci, anch’egli stampatore musicale di ambito però Veneziano. Sebbene Petrucci godesse dell’esclusiva sui diritti di stampa per musica a tastiera, mai sfruttata, aveva legato il suo nome al liuto con la sua produzione di frottole intavolate per lo strumento. Nel 1516 Petrucci perse i suoi privilegi di stampa sulla musica a tastiera e questa fu l’occasione per Antico di pubblicare il sopracitato “Frottole intabulate…”, nonché la prima stampa italiana di arrangiamenti di frottole intavolate per strumenti a tasto. Consapevole del vantaggio su Petrucci, Antico decise di beffarsene ritraendolo in veste di scimmia, volendo così ridicolizzare le scelte editoriali del rivale.
Nonostante l’atteggiamento di scherno e superiorità dimostrata nel curioso frontespizio, Antico in realtà attinse a piene mani dal lavoro di Petrucci, ’copiandolo’ in forma e contenuti, includendo nei propri libri numerose delle ’hits’ già pubblicate da Petrucci, e pubblicando anch’egli, a sua volta, intavolare di frottole per voce e liuto.
La proposta musicale è una scelta di brani tratti dai libri dei due rivali editori, in quella che possiamo immaginare come una guerra musicale combattuta al suono della forma profana più in uso a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento: la Frottola.