BABILONIA
Personaggi, maschere e diverse favelle nell’Italia del Cinquecento
Il mondo musicale e teatrale del Cinquecento è popolato da persone e personaggi di diverse origini
che si avvicinano e convivono in un articolato e ricco caleidoscopio etnico, dal quale si evince che
l’immigrazione e l’emigrazione sono state realtà presenti e sempre attuali nella storia dell’uomo
europeo. L’Italia, per diversi motivi, è stata sempre un punto d’incontro fra etnie e popoli lontani le
cui culture, tradizioni e lingue – benché mai integrate nel tessuto culturale della penisola – hanno
rappresentato una ricchezza commerciale inestimabile, così come una risorsa artistica. In musica ad
esempio le locuzioni moresca, passacaglia, allemanda, tedesca, aria di Firenze, tenore di Napoli,
bergamasca, ciaccona e così via, rappresentano proprio questo passaggio, e la successiva
appropriazione di piccoli elementi di culture diverse. Se tutto ciò è vero per la cultura musicale, la
ricchezza che proveniva dallo “straniero” fu sfruttata mirabilmente da tutti quegli attori
professionisti del periodo, i quali, non solo crearono i “tipi” comici (Pantalone, Graziano, Zanni,
Capitani, etc…), ma per vivacizzare ulteriormente le trame e i “lazzi”, coinvolgevano personaggi
extraeuropei, oppure ambientavano le commedie in luoghi remoti ed esotici. In musica questa
babele di etnie è stata alla base di alcuni straordinari esperimenti polifonici plurilinguistici, quasi a
ricreare in una sola scena musicale tutto “El gran teatro del mundo”.
Alberto Allegrezza