Che musica avrebbe potuto suonare un liutista al seguito di Lorenzo il Magnifico, al suo servizio negli
ultimi anni della sua vita? Immaginiamo quale sarebbe stato un repertorio che rispecchiasse i gusti del
Magnifico, e che lui avesse avuto piacere di ascoltare per un’ora o poco più del suo tempo, durante una
giornata poco impegnata del 1491.
Il concerto di questa sera dà un assaggio della musica diffusa al tempo in cui Firenze ebbe il suo
maggior splendore e potere artistico, economico e politico, città cosmopolita e internazionale, luogo
d’incontro di così tanti artisti giunti da tutta Europa, spesso convocati per volere e grazie ai mezzi di
Lorenzo il Magnifico. Il programma è costituito da tre aspetti della musica fiorentina dell’epoca: le
canzoni in italiano di Heinrich Isaac, grande compositore fiammingo e fiorentino d’adozione, principale
innovatore della musica a Firenze; le chanson franco-fiamminghe in voga all’epoca nelle sale dei palazzi
di Firenze, anche se composte da artisti che non furono mai a Firenze, come Johannes Ockeghem; e infine
il canto carnascialesco e la canzone a ballo con testi di Lorenzo stesso e del Poliziano dai temi morali,
celebrativi, spiritosi e talvolta un po’ osceni. Brani sia cantati col loro proprio testo, sia arrangiati per liuto
solo come nel caso di Né più bella di queste, secondo le pratiche in uso tra i liutisti del tempo. Queste
composizioni vocali sono state tratte principalmente da tre importanti manoscritti di produzione fiorentina
e posseduti – almeno per qualche tempo – dalla famiglia Medici: i manoscritti del Banco Rari 229 e 230,
conservati alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, e il manoscritto Cappella Giulia VIII, 27, che fu
in possesso di Giuliano, figlio di Lorenzo de’ Medici, e che fu da lui portato a Roma, dove ancor oggi è
conservato. Le trascrizioni dai manoscritti originali e gli arrangiamenti per liuto solo fatti nello stile
dell’epoca, sono stati eseguiti da me.
Il quarto aspetto del programma è rappresentato dal virtuosistico repertorio di liuto degli anni a cavallo
tra Quattro e Cinquecento. Il più rappresentativo autore di questo tipo di musica è indubbiamente
Francesco Spinacino, di cui sono qui proposti diversi Ricercari, dallo stile rapsodico, ora tempestoso ora
meditativo. Anche se Spinacino non era legato a Firenze, nei suoi due libri di musica a stampa arrangiò e
adattò per il liuto solo tutti quei brani e quel repertorio così diffusi e famosi nella Firenze laurenziana che
ci interessa.
Seguendo queste quattro strade musicali intraprendiamo il nostro viaggio immaginario che ci porta in
una delle sale private di Lorenzo de’ Medici, per ascoltare quelle musiche che gli erano tanto gradite e che
sicuramente almeno una volta ha udito in questa forma.
Info e prenotazioni
Vebdita biglietti su Vivaticket, Teatro di Pisa e Vs presenza con vendita dalle 16
Biglietto unico 15€
Programma
IL LIUTO DI LORENZO
La musica a Firenze al tempo di Lorenzo il Magnifico
Heinrich Isaac
(ca. 1450 – 1517)
Né più bella di queste*
Francesco Spinacino
(XV sec.)
Recercare
Anonimo (XV sec.) / Lorenzo de’ Medici (1449 – 1492)
Il Trionfo di Bacco e Arianna*
F. Spinacino
Recercare
H. Isaac
Fammi una gratia Amore
Anon. /Lorenzo de’ Medici (1449 – 1492)
Canzona de’ profumi/O maligno e duro core*
Joan Ambrosio Dalza (XV sec.)
Calata alla spagnola ditto terzetti
Anon. / Agnolo Poliziano (1454 – 1494)
Ben venga Maggio*
Giovanni Bellini, liuto a sei ordini e voce*
Tiorba E Voce
Giovanni Bellini