Il titolo del programma, Divertimento all’europea, richiama l’atmosfera cosmopolita e
conviviale della musica da salotto settecentesca, un repertorio raffinato ma accessibile che
si diffuse capillarmente nei salotti nobili e borghesi di tutta Europa. In questo contesto
culturale, il duetto per due strumenti melodici senza basso – apparentemente marginale
nella grande storia della musica – conobbe un’ampia fortuna, diventando uno dei generi più
praticati e stampati della seconda metà del XVIII secolo.
La forma del duetto senza basso si prestava perfettamente a ciò che, in quell’epoca, si
intendeva per divertimento: un momento di intrattenimento colto, di scambio musicale tra
amici o colleghi, di gioco formale e virtuosistico. La sua semplicità strutturale, unita alla
bellezza melodica, lo rese particolarmente adatto alla pratica domestica e alla diffusione
editoriale.
Anche Pisa partecipò a questa moda musicale, come attestano i manoscritti conservati nel
Fondo Musicale “Alamanno Agostini”, tra cui emerge una raccolta di duetti del livornese
Giovanni Francesco Giuliani (1760 – dopo il 1820), allievo di Pietro Nardini. Giuliani,
noto soprattutto per le sue sonate per arpa, propone nei suoi duetti uno stile galante e
chiaro, dominato dalla grazia melodica e da una scrittura limpida, tipica della Firenze
musicale dell’epoca.
Alla stessa scuola appartiene Joseph Francis Agus (Londra, 1749 – 1803), figlio del
violinista cagliaritano Giuseppe Agus. Dopo la formazione in Italia, Joseph Francis fu attivo
a Firenze, come violinista nell’orchestra di Nardini. I suoi “Six Duo Concertans, Op. 37”,
furono pubblicati a Parigi sotto falso nome, attribuiti a l più noto Luigi Boccherini, a
riprova della loro qualità e affinità stilistica. In realtà, sebbene lo stile cantabile, l’uso dei
bordoni e la brillantezza violinistica ricordino Boccherini, Agus predilige una forma più
semplice e funzionale, in cui la scrittura mette in risalto la tecnica violinistica più che
l’elaborazione strutturale.
Il programma include anche un duetto di Luigi Boccherini, tratto dall’Op. 46, pubblicata
da Pleyel. Questa raccolta, composta da trascrizioni per due violini di precedenti trii,probabilmente curate
da Giuseppe Maria Cambini, rispondeva alla crescente richiesta di
repertorio cameristico agile e d’intrattenimento. In questo senso, anche Boccherini si
inserisce nel clima del divertimento all’europea, offrendo una musica colta ma accessibile,
raffinata ma mai accademica.
Attraverso i duetti di Giuliani, Agus e Boccherini, questo programma racconta un’Europa
musicale interconnessa, elegante e vivace, dove il piacere del suonare insieme si traduce in
un dialogo tra strumenti fatto di virtuosismo, grazia e spirito.