Il Chiostro
L’istituzione di un complesso monastico dedicato a San Matteo fu voluta dai coniugi Ildeberto degli Albizi e Donna Teuta del fu Omicio, tramite la convalidazione di due atti separati, uno del 1027 e uno del 1028. L’atto del 18 maggio 1027 venne firmato da Donna Teuta che, con il consenso del marito, dispose l’edificazione di un monastero benedettino femminile in un terreno di sua proprietà, intitolato all’apostolo ed evangelista San Matteo. Il luogo scelto per il cenobio fu Soarta, località in prossimità dell’Arno che comprendeva una zona posta sulla riva destra del fiume. Il convento si articola attorno al chiostro quadrangolare di origine medievale, rinnovato a metà del sec. XVI come attesta l’iscrizione, con la realizzazione del porticato rinascimentale.
Il Museo
La storia del Museo prende il via dalla cultura di recupero antiquario viva in Pisa sin dal Settecento, che si identifica con il primo nucleo di dipinti di “primitivi” raccolti dal canonico del Duomo Sebastiano Zucchetti (1796). La collezione lasciata in uso per la Scuola di Disegno, si accresce nel secolo successivo di altre opere pittoriche e scultoree, recuperate anche attraverso le acquisizioni al demanio effettuate in epoca napoleonica e post-unitaria, con la graduale confluenza nella locale Accademia di Belle Arti. Solo nel 1893 Iginio Benvenuto Supino allestisce presso il convento di San Francesco il nuovo prestigioso Museo Civico, di cui redige anche un prezioso catalogo. Nel 1949 nasce infine il nuovo Museo Nazionale, che accoglie le raccolte dell’ex Museo Civico con gli ulteriori incrementi e si insedia nel restaurato convento di San Matteo in Soarta. Dell’antico monastero medievale, oggi sono individuabili solo alcune delle strutture originarie, principalmente nei locali interni. Alla fine del Settecento o agli inizi dell’Ottocento risale probabilmente l’attuale facciata d’ingresso al museo, prospiciente il lungarno, di ispirazione neoclassica.
Le Collezioni
Il Museo Nazionale di San Matteo è il più importante museo di pittura e scultura pisana con veri e propri capolavori che vanno dal XII al XVI secolo, proveniente da chiese e conventi della città e del territorio. Conserva la più grande collezione di bacini ceramici di area mediterranea, codici miniati trecenteschi, nonché la splendida sezione dedicata alle croci dipinte, importanti oggetti di culto e preghiera. La collezione di scultura comprende opere dal Medioevo al Cinquecento, tra cui spiccano testimonianze del periodo “romanico” e capolavori da Giovanni Pisano a Donatello. Di importanza capitale la collezione di pittura: oltre 200 opere realizzate a partire dal XII secolo da importanti artisti come Giunta Pisano, Simone Martini (autore del magnifico polittico), Masaccio, Beato Angelico, Gentile da Fabriano e Ghirlandaio.