Menzionata per la prima volta nel 1061, in quegli anni la Chiesa di San Frediano aveva annesso un ospizio per l’accoglienza di pellegrini e indigenti. Tra il 1076 e il 1561 il complesso passò all’Ordine militare dei Cavalieri di Santo Stefano, che lo utilizzarono come sepolcreto. Nel 1784, in seguito alla soppressione del convento da parte dei Lorena, la chiesa diventò parrocchia, ed oggi ha funzione di chiesa universitaria.
L’attuale facciata, datata tra la fine dell’XI e l’inizio del XII secolo, è frutto del restauro del 1964, volto a recuperare l’aspetto medievale dell’edificio, più volte rimaneggiato nel corso dell’età moderna, soprattutto con il rifacimento della navata centrale e dell’abside in seguito all’incendio del 1675.
Il campanile a pianta quadrangolare, oggi inglobato in edifici moderni, sembra fattura del XIII secolo,mentre lo spazio interno, a pianta basilicale, è scandito da colonne con capitelli dell’XI secolo, scolpiti con elementi antropomorfi e zoomorfi. Di particolare interesse una croce con scene della passione, dipinta su tavola con fondo a foglia d’oro del XII secolo, ripristinata nel 1970 grazie all’asportazione di pitture più recenti.